GIANNI BITETTI : NUOVO PARTNER DI BERNONI GRANT THORNTON
Gianni Bitetti, esperto di transfer pricing e fiscalità internazionale, è stato nominato nuovo partner di Bernoni Grant Thornton, la member firm italiana di Grant Thornton International Ltd specializzata nei servizi di consulenza tributaria, societaria, advisory, IT e di outsourcing. Con la nomina di Bitetti, che opera nell’area Tax guidata da Alessandro Dragonetti, managing partner, sale a 21 il totale dei partner in Italia. Laureato in Economia Aziendale presso l’Università Cattaneo, Bitetti si è specializzato presso l’Università Bocconi. Ha conseguito un Master in diritto tributario e un Master in diritto tributario internazionale e ha inoltre seguito vari corsi di specializzazione in materia di transfer pricing e fiscalità internazionale presso l’IBFD ad Amsterdam. Prima di entrare in Bernoni Grant Thornton nell’ottobre 2010, Bitetti ha operato presso alcuni studi tributari e nelle «Big 4» anche a livello internazionale, acquisendo una vasta e pluriennale esperienza in materia di fiscalità nazionale e internazionale, con particolare riguardo a transfer pricing, M&A, tax structuring, tax due diligence e contenzioso tributario per società operanti in svariati settori, tra cui servizi finanziari, Private Equity, assicurazioni, automotive, commodity, beni di largo consumo, telecomunicazioni, chimico e farmaceutico. Tra il 2015 e il 2017 è stato responsabile dell’Italian Desk di Bernoni Grant Thornton presso Grant Thornton UK a Londra.
LA VISITA DI XI SI CONCLUDE CON 29 INTESE ISTITUZIONALI E COMMERCIALI
Xi ha ringraziato calorosamente e con vistosi sorrisi: nella stiva ha potuto riporre ventinove intese, istituzionali e commerciali, sottoscritte tra Italia e Cina nei settori del commercio, dell’energia, dell’industria, delle infrastrutture e del settore finanziario, al fine di «promuovere un rafforzamento delle relazioni economico-commerciali tra i due Paesi, nel rispetto delle linee strategiche dell’Unione europea e della nostra collocazione euro-atlantica».Il memorandum, che il governo italiano ha più volte definito «non vincolante», si articola in due macro-categorie: da una parte, le intese di carattere ministeriale-istituzionale; dall’altra, le intese commerciali stipulate fra soggetti privati del valore di 2,5 miliardi che, secondo le stime del governo, potrebbero produrre un volume di affari sui 20 miliardi.
PALERMO : I CINESI VORREBBERO CREARE UN HUB DEL MEDITERRANEO
I palermitani hanno visto l’arrivo di Xi Jinping, La vera attenzione è sugli incontri a latere della visita privata: gli industriali siciliani intessono rapporti con i loro omologhi cinesi e si parla di tanti possibili investimenti, tra cui un progetto che riguarda il porto di Palermo: ossia la possibilità di usare la «lunga» costa della «Bandita» per dar vita a un porto hub del Mediterraneo: i fondi potrebbero essere privati e cinesi, darebbe lavoro a 500 persone.
ITALIA: SCARSI GLI INVESTIMENTI CINESI NEL PASSATO
L’Italia è indietro nei rapporti con la Cina rispetto a molti paesi europei: l’export italiano è di soli 13 miliardi contro 19 della Francia, 22 della Svizzera e molti di più della Germania e della Gran Bretagna: gli investimenti cinesi in Italia sono stati appena 22 miliardi in 15 anni contro i 30 in Francia, 45 in Germania, 70 in Svizzera, 90 in Gran Bretagna. I 22 miliardi hanno creato soltanto 3000 posti di lavori al contrario quelli italiani investiti in Cina hanno creato da 90 a 130mila posti di lavoro.
CORTE COSTITUZIONALE: FAVOR REI ANCHE PER LE SANZIONI AMMINISTRATIVE.
Una legge che mitiga il trattamento punitivo può applicarsi retroattivamente. Il principio, che apre una breccia e deroga l’impostazione generale prevista dalla legge 689/81, ed è applicabile a tutte le sanzioni amministrative punitive, è stato formulato dalla Corte costituzionale in materia di sanzioni per l’abuso di informazioni privilegiate nel settore finanziario.
46 SOCIETA’ QUOTATE HANNO SCELTO IL MAGGIORITARIO
Un’azione, un voto. Questo principio di democrazia societaria ha vincolato per decenni l’assetto di controllo delle quotate a Piazza Affari. Oggi non è più così, con la riforma del 2014 che ha introdotto in Italia il voto maggiorato e il voto plurimo, sono nate cosi due categorie di titoli “ più pesanti”- quello che dopo 24 mesi di detenzione consecutiva riconosce due voti al socio (maggioritario) e quello che attribuisce fino a tre voti (plurimo). Il voto plurimo può essere venduto, mentre quello maggiorato no. A distanza di cinque anni dalla riforma 46 quotate hanno adottato il voto maggiorato su un totale 232 quotate sull’MTA.
TRIBUNALE EUROPEO: DOPO LA SENTENZA SU TERCAS, L’ITALIA PENSA A UN RISARCIMENTO
Dopo la sentenza è doveroso pensare al danno subito dalle interpretazioni della Commissione Europea sugli aiuti di Stato e riflettere su come sarebbero state le crisi bancarie avendo a disposizione uno strumento come il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) bloccato nel 2015 da Bruxelles. Per le risoluzioni c’è stato un maggior costo di 2,8 miliardi, ma gli effetti indiretti sono stati molto maggiori, se si guarda alla caduta dei valori azionari.
DRAGHI AI LEADERS EUROPEI: L’ECONOMIA E’ DEBOLE, NON C’E’ RECESSIONE
Osserviamo una debolezza protratta e incertezza pervasiva, ma non recessione, la cui probabilità al momento è ancora bassa: è questa la sintesi della situazione economica europea che il presidente della Bce Mario Draghi ha fatto ai leader durante il vertice europeo. Draghi ha spiegato che la ragione principale è il rallentamento significativo del commercio internazionale. Ma finora, ha aggiunto, l’effetto sulla domanda interna (consumi e investimenti) è limitato.
LA7: CAMPIONE DI ASCOLTI
Da un lato sempre più italiani guarderanno la tv su internet; dall’altro i gruppi editoriali , nonostante i margini migliorati fra il 2013 e il 2017, dovranno ancora agire sui costi senza però trascurare la qualità dei contenuti, secondo la ricerca dell’area studi Mediobanca, su un segmento dell’economia italiana che nel 2017 valeva 8,8 miliardi di euro, pari allo 0,5% del pil . In questo scenario è significativo l’incremento degli ascolti di La7 (con anche La7d), unico tra i grandi editori ad aumentare lo share al 4,2% nel 2018: la ragione sta nei contenuti di qualità e nell’informazione.
STAR CONFERENCE: NUMERI RECORD PER LA DICIOTTESIMA EDIZIONE
Numeri da record per l’evento annuale dedicato all’incontro con investitori italiani e internazionali. Nel corso della due giorni 66 aziende quotate sul segmento Star sono state protagoniste di 2.300 meeting organizzati, con una media di 37 incontri per ogni società. Hanno partecipato 306 investitori in rappresentanza di oltre 175 case d’investimento, di cui il 37% italiane e il 63% estere.
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