BREXIT: QUANTO COSTA A UK L’USCITA DALL’UE
Secondo l’Office for Budget Responsibility, organismo indipendente che agisce a fianco del Tesoro britannico per fornire analisi e calcoli, il Regno Unito calcola di dover versare alla UE, come conto della Brexit, una cifra pari a 37,1 miliardi di sterline, spalmata tra il 2019 e il 2064.

PIQUADRO: IN GARA PER LE BORSE LANCEL
Vuole le borse di Lancel e ha avviato una trattativa in esclusiva con il gruppo svizzero Richemont che possiede lo storico marchio parigino dal 1977 ed è impegnato sull’Opa totalitaria da 2,7 miliardi su Ynap. Per il momento è in corso la due diligence e non sono stati firmati accordi vincolanti.

Dal mondo della Borsa

• ESTRA: SI PREPARA A SBARCARE IN BORSA (STAR)
Il gruppo, attivo in Centro Italia nella vendita di gas naturale ed energia elettrica, nato dall’aggregazione di tre multiutility toscane a capitale pubblico, ha richiesto a Consob la quotazione sul segmento STAR. Il gruppo, con circa 600 dipendenti e oltre 750mila clienti, ha registrato nel 2016 ricavi pari a 1,044 miliardi di euro, un margine operativo lordo di 86,6 milioni e un utile netto di 15,1 milioni di euro.

• EQUITA : VUOLE PASSARE ALLO STAR
La società con attività nella consulenza finanziaria ha avuto nel 2017 avuto ricavi netti a 53,9 milioni (+11%), utile netto a 11 milioni (+25,1%) ed ha avviato il progetto per il passaggio al segmento STAR.

• AEDES: RISULTATI 2017
Quotata in piazza Affari (MTA), ha chiuso il 2017 con ricavi pari a 20,6 milioni (+6%) e utili a 9,4 milioni (+15%), superati in anticipo i requisiti reddituali e patrimoniali per il regime Siiq.

GAVIO . RISULTATI 2017 E CONSOLIDAMENTO ATTIVITA’ 2018
Conti positivi nel 2017: il gruppo ASTM ha avuto un utile netto di 149,6 milioni (+58,9%), un volume d’affari complessivo di 1,436 miliardi (+19,2%), il margine operativo lordo a 719,1 milioni (+8,5%), investimenti in campo autostradale saliti dell’8,5% a 190 milioni. Per il 2018, sul fronte delle costruzioni, la società prevede una significativa crescita del volume d’affari e un ulteriore consolidamento dei risultati delle controllate italiane attive nel settore autostradale per quanto riguarda le attività legate alle concessioni. Proseguirà lo sviluppo sui mercati internazionali attraverso le proprie controllate nei diversi settori: concessione, costruzione, ingegneria e tecnologia.

ENEL .RIMPIANGE LE PERDUTE ACQUISIZIONI
Il riassetto nel settore dell’energia in corso in Germania è destinato a incidere sulle prospettive di crescita del gruppo Enel in Europa, perché RWE e E.On si sono spartiti il mercato (la prima le rinnovabili e la seconda i clienti e le reti di distribuzione), il tutto attraverso la cessione di Imogy a Rwe. La stessa operazione, sei mesi fa, era stata presentata a Enel e a Iberdrola, si trattava di un boccone ghiotto soprattutto per la distribuzione delle reti e clienti connessi oltre all’accesso al mercato nordeuropeo, però caduto nel momento sbagliato .

DRAGHI : LE SUE PREOCCUPAZIONI
Prima c’era una crescita asfittica, recalcitrante nel manifestarsi. Adesso le cose si sono aggiustate superando ogni previsione, Donald Trump col suo impeto protezionistico e il rafforzamento dell’euro mettono in forse gli obiettivi d’inflazione. «Il lavoro non è ancora finito»; cioè non è ancora giunto il momento di rottamare le misure di stimolo perché prima di chiudere del tutto i rubinetti degli acquisti di titoli di Stato «dobbiamo vedere un aggiustamento sostenibile nel percorso dell’inflazione verso un tasso vicino al 2% nel medio termine». Ma ci sono due variabili che potrebbero cospirare per ridurre» tale obiettivo: la prima, connessa all’introduzione di dazi da parte dell’amministrazione Usa, il secondo legato al mercato valutario perché l’euro si è apprezzato notevolmente dall’inizio dell’anno.

ELECTROLUX ALLE PRESE CON I DAZI USA
La linea protezionistica del presidente Trump si è abbattuta sulle lavatrici di Electrolux, prodotte in Messico tra febbraio 2016 e gennaio 2017 e poi vendute negli Stati Uniti. Il gruppo svedese ha annunciato che il dipartimento USA imporrà su tale produzione un dazio del 72,4%, che rappresenta per la società un onere da 70 milioni di dollari.

NESTLE’: CHIUDE CASA BUITONI A SAN SEPOLCRO (AREZZO).
La cittadina toscana, dove il marchio Buitoni è nato nel 1827 perde il suo storico simbolo, la villa dimora della famiglia Buitoni che era il centro di sviluppo culinario, un laboratorio di idee specializzato in gastronomia italiana che poteva contare su un imponente archivio e sulla collaborazione di chef esperti, perché sposta la ricerca culinaria negli Stati Uniti. I 15 dipendenti sono stati rimpiegati in altre sedi o hanno fatto un accordo per lasciare l’azienda e la villa diventerà un resort.

IMA : CHIUDE IL 2017 IN CRESCITA, GRAZIE ALLE VENDITE DI MACCHINE AUTOMATICHE.
Il Gruppo, che effettua attività di progettazione e produzione di macchine automatiche e linee complete, ha chiuso il 2017 con ricavi netti pari a 1.444,7 milioni di euro, evidenziando una crescita del 10,2%, la quota export è stata superiore all’88%, con una crescita in tutte le aree del mondo. In sensibile crescita il margine operativo lordo a 220,5 milioni di euro (+19,1%), l’utile dell’esercizio è risultato pari a 99,4 milioni di euro, Il portafoglio ordini consolidato al 31 dicembre 2017 ha raggiunto gli 866,8 milioni di euro (+13,1% rispetto ai 766,2 milioni al 31 dicembre 2016).

APAX PARTNERS –PRIVATE EQUITY SI INTRODUCE NELLA CONSULENZA STRATEGICA ITALIANA
Apax Partners ha comprato il controllo di Business integration partners (Bip), la prima società di consulenza strategica italiana, specializzata nell’affiancare le aziende nei processi di ricerca e adozione di soluzioni tecnologiche “disruptive” (Industry 4.0) per supportarne la crescita internazionale e tentare di scalfire il predominio mondiale dei colossi Usa della consulenza, come McKinsey, Boston Consulting e Accenture. L’operazione vale 200 milioni di euro. Apax investirà altri 100 milioni per supportare la crescita della società, sia organica, sia per acquisizioni. Apax ha una forte esperienza nel settore tech & telco. Bip ha chiuso il 2016 con 114,9 milioni di euro di ricavi consolidati del gruppo italiano, un ebitda di 18,6 milioni e un debito finanziario netto di 6,7 milioni. Il 2017, invece, i ricavi consolidati sono invece saliti a 180 milioni.