ALLIANZ ITALIA: FONDATORE PERMANENTE DELLA SCALA
Allianz Italia spinge sulla comunicazione: da quella specializzata in ambito culturale a quella televisiva; la compagnia, guidata dall’amministratore delegato Giacomo Campora, diventa Fondatore permanente della Fondazione Teatro alla Scala.
RAPPORTO CONSOB SULLA CORPORATE GOVERNANCE: LA PRESENZA FEMMINILE NEI CDA
A giugno 2017 la presenza femminile aveva raggiunto il 33,6% del totale degli incarichi di amministratore, le donne ricoprono la carica di amministratore delegato in 17 emittenti a bassa capitalizzazione, mentre presiedono l’organo amministrativo in 26 società di più elevata dimensione. Oltre due terzi delle donne sono consiglieri indipendenti; sempre più spesso, nominate da azionisti di minoranza. Con specifico riferimento agli organi di controllo, le donne ricoprono il 37% degli incarichi.
GLI STATI GENERALI DELLA PROFESSIONE OGGI A ROMA: RELAZIONE MIANI
Offrire maggiori garanzie a chi paga le tasse. Per farlo si può agire in due direzioni: da una parte prevedere l’istituzione di un’autorità indipendente a tutela del contribuente, che sia dotata dei poteri necessari ad esercitare la sua attività di garanzia; dall’altra è necessario che la legislazione in materia fiscale rimetta al centro dell’attenzione i principi fondamentali dello Statuto del contribuente. Tutto questo perché, ormai, il sistema fiscale italiano è diventato una Babele. Si è discusso sulla complessità del sistema tributario italiano, sugli eccessivi costi dei nuovi adempimenti fiscali e sul ruolo della professione nel presente e futuro.
FONDAZIONE NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI: ECCESSIVI ADEMPIMENTI A CARICO DEI PROFESSIONISTI
Negli ultimi dieci anni sono state emanate dieci leggi di Bilancio e 22 manovre correttive, per un totale di quasi 10 mila commi. Solo l’anno scorso, inoltre, la manovra ha portato in dote quasi 200 decreti attuativi. Tra leggi di bilancio, manovre correttive, riforme fiscali, provvedimenti e prassi, gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da un proliferare di nuovi adempimenti e nuove norme in materia fiscale. E i costi sono sempre più spesso a carico dei professionisti. Oltre all’attività propria del legislatore, il mondo professionale si è dovuto confrontare negli ultimi anni con una crescente attività di emanazione di documenti da parte dell’Agenzia delle entrate, della Guardia di finanza e del Ministero dell’Economia. Un altro aspetto analizzato dalla ricerca della Fondazione studi riguarda la giurisprudenza di merito e di legittimità in ambito tributario, con l’insieme di ricorsi presentati. In totale, il numero dei pronunciamenti ha superato i 3 milioni in dieci anni (per una media, quindi, di 300 mila all’anno).
RISCHI PRIVACY : LE IMPRESE SI MUOVONO IN RITARDO
Il mondo del business, pur in ritardo, si sta muovendo (e questo sembra essere un dato comune in tutta Europa), ma non sarà certamente possibile colmare questo gap nei prossimi tre mesi. Con la conseguenza che dal 25 maggio in molti si troveranno esposti al rischio di sanzioni draconiane: fino a 20 milioni di euro o il 4% del fatturato globale. Inoltre la pa ha accumulato gravi ritardi nella definizione delle norme che devono essere osservate dai cittadini e dalle imprese.
CERVED: INDAGINE SU FATTURATO, VALORE AGGIUNTO E INVESTIMENTI
Migliorano i conti economici delle imprese italiane, con una crescita in termini di fatturato e di valore aggiunto (tra 2017 e 2019) sopra i 3 punti percentuali. L’aumento degli investimenti aziendali è in netto incremento (+8,2%), in leggera espansione anche la redditività (da 8,4 a 8,5%) e la tenuta del debito, rimane stabile la patrimonializzazione delle imprese (intorno al 33,8%). Il primo settore in crescita è quello del settore aeroportuale, l’ultimo l’editoria, mentre chimica e farmaceutica, il comparto col debito più sostenibile e i consorzi agrari sono i più indebitati. La crescita modesta dell’economia italiana è sostenuta sia dagli investimenti che dall’export. Al contrario continua a essere fiacca la domanda interna.
CASSAZIONE : L’AMMINISTRAZIONE REVOCA PARZIALMENTE L’ACCERTAMENTO
La modifica in diminuzione di un avviso di accertamento emanato dall’amministrazione finanziaria non costituisce una nuova pretesa tributaria. Se il fisco si limita a ridurre l’accertamento originario con un provvedimento di rettifica in autotutela, non si è in presenza di un nuovo atto impositivo, ma di una revoca parziale di quello precedente. Non trattandosi di un nuovo accertamento tributario, il provvedimento di rettifica non è autonomamente impugnabile.
AUTOTUTELA: DOPO ATTO DEFINITIVO IL DINIEGO NON PUO’ ESSERE IMPUGNATO
Non sussiste alcun obbligo dell’amministrazione pubblica di rispondere alle istanze di autotutela presentate dai contribuenti dopo l’emanazione di un atto divenuto definitivo. Dunque, non può essere impugnato innanzi al giudice tributario il diniego di autotutela dopo il silenzio-rifiuto dell’amministrazione pubblica.
VISEGRAD : LA UE CONTRO LA UE
Polonia, Repubblica Cèca, Slovacchia e Ungheria (il gruppo di Viségrad) hanno costituito un gruppo di consultazione e azione comune, un’alleanza all’interno dell´Unione e sono in disaccordo con Bruxelles su molti temi, dalla questione della grande ondata migratoria, fino alle idee sul futuro dell´integrazione politica europea. Alcuni dei quattro, Polonia e Ungheria, sono sotto il tiro della Ue per accuse di riforme istituzionali che segnano strappi ai valori costitutivi europei dello Stato di diritto. Ma un dato accomuna i paesi di Viségrad: la forte, continua crescita economica, dovuta, certo, al consistente contributo dei fondi di coesione europei, ma non sarebbe possibile senza dinamismo e competitività interni a quelle economie, per cui attirano investimenti, specie dai più forti Paesi europei ma anche dall’Estremo Oriente e dal Nordamerica.
RICERCA DEL POLITECNICO DI MILANO: LOTTA AL CYBERCRIME ED PROGETTO PRIVACY DA MAGGIO 2018
Se nel 2017 il cyber crime è aumentato in modo incessante e progressivo, con attacchi sempre più frequenti, aggressivi e sofisticati, è cresciuta di pari passo anche l’attenzione delle imprese alla cyber security e alle risorse da stanziare per prevenire gli attacchi, perché il mercato ha raggiunto un valore di 1,09 miliardi di euro (+ 12%). La spesa si concentra prevalentemente fra le grandi imprese (il 78% del totale), trainata dai progetti di adeguamento al General Data Protection Regulation, che contribuiscono ad oltre metà della crescita registrata. Inoltre, un’impresa italiana su due (il 51%), ha in corso un progetto strutturato di adeguamento alla nuova regolamentazione Ue in materia di trattamento dei dati personali che diventerà pienamente applicabile a partire dal 25 maggio 2018 e un altro 34% sta analizzando nel dettaglio requisiti e piani di attuazione. Contemporaneamente, cresce al 58% (rispetto al 15% di un anno fa) la percentuale di aziende che hanno già un budget dedicato all’adeguamento alla protezione dei dati.
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