RESIDENZE ALL’ESTERO : LA LOTTA DELL’AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA
Sotto tiro i trasferimenti di residenze all’estero, ovunque esse siano. L’Agenzia delle Entrate ha avviato una massiccia richiesta di dati presso i Comuni per verificare, mediante indagini mirate, quante di queste siano o meno fittizie. Non vi è dubbio come una spinta a tale attività investigativa non possa che scaturire anche dal mancato raggiungimento degli obiettivi riconducibili alle due fasi della voluntary disclosure. Molti contribuenti, invece, di aderire alla sanatoria hanno deciso di spostare all’estero la residenza, pur restando sostanzialmente italiani. La Corte di Giustizia Europea e la Suprema Corte sono vigili sulla questione e non vanno per il sottile, e l’Amministrazione Finanziaria non è da meno. Laddove ci sono dubbi circa l’effettiva residenza del contribuente, si dovrà procedere attraverso un’analisi che avrà quale punto di arrivo l’identificazione del domicilio quale luogo in cui il soggetto abbia propri interessi personali, sia familiari sia sentimentali, ovvero ove egli sostanzialmente ama passare il proprio tempo.
1° FORUM DEI DOTTORI COMMERCIALISTI : DIGITALIZZAZIONE E SPECIALIZZAZIONE
Il Direttore dell’Agenzia, nel suo intervento al 1°Forum dei dottori commercialisti in corso a Milano fino all’8 novembre, afferma che dal 1° gennaio 2019 ci sarà l’obbligo della fatturazione elettronica. La disponibilità di questi dati metterà in grado l’Agenzia di realizzare sia le dichiarazioni (IVA e redditi) precompilate per le pmi sia la contabilità e persino i modelli di pagamento precompilati: è solo questione di tempo, la volontà politica è chiara. La conseguenza è che una serie di adempimenti che danno da mangiare alla fascia bassa di professione di commercialisti sarà tolta dal mercato. Soffriranno soprattutto i piccoli studi, più numerosi al Sud e nelle Isole, a sopravvivere sarà chi riuscirà a capire per tempo l’evoluzione del mercato e a trovare modalità di adattamento efficaci. Il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti, Massimo Miani, che certamente ha ben chiara la situazione della sua categoria e gli scenari politici che si trova davanti, sostiene che la soluzione è quella della specializzazione: solo attraverso un progressivo affinamento delle proprie competenze in settori ad alta profittabilità e dove ancora non c’è molta concorrenza, il professionista può sperare di non essere inghiottito dalla palude delle dichiarazioni-contabilità, che tra pochi anni si ridurrà, ben che vada, alla apposizione di un visto di conformità su un lavoro già precompilato dall’Agenzia delle Entrate.
RAVVEDIMENTO OPEROSO : POSSIBILITA’ DI SANARE FINO A GENNAIO 2018
Scaduto il termine del 31 ottobre, scatta la possibilità per l’intermediario, di sanare la mancata o tardiva presentazione della dichiarazione fiscale con l’utilizzo del ravvedimento operoso. Ma ciò è possibile con la relativa modulazione delle sanzioni, soltanto se la regolarizzazione avviene con la trasmissione eseguita entro il termine massimo dal prossimo 29 gennaio 2018.
RAPPORTO CERVED 2017: UNO SCENARIO SULLE PMI
Investimenti in automazione, innovazione, tecnologie smart e Industria 4.0: sono i quattro pilastri del rilancio delle Pmi, aziende che stanno uscendo dal tunnel della lunga recessione dando maggiore sprint agli investimenti in beni strumentali e piattaforme digitali. Un fenomeno trasversale, che accomuna imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori. Quasi la metà degli investitori più votati all’innovazione sono concentrati in tre regioni: Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna. Secondo il rapporto, sono almeno 12mila le Pmi che si possono definire “aquile”, ovvero che appartengono al gruppo delle investitrici-innovatrici (un terzo si registra nel Nord-Ovest; seguono, quasi appaiati, Centro e Nord-Est, nelle aziende tra i 10 e i 20 anni di attività), in cui il rapporto tra immobilizzazioni immateriali e materiali è in aumento; seguono i “colibrì”, 54mila imprese che innovano, ma non investono grandi risorse nel capitale fisico, i “pterodattili”, investitori non innovatori, circa 62mila Pmi , i cui budget vengono spesi in modo tradizionale, gli struzzi, con 188mila società, aziende che non accettano i nuovi paradigmi portati dall’innovazione continua e dalla globalizzazione.
GRUPPO CERVED
Nei primi nove mesi il fatturato si è assestato a 288,9 milioni (+6,7%), ebitda a +3,8%, utile netto a 38,2 milioni. L’azienda divide la sua attività in Credit Information (erogazione di prodotti e servizi per valutare affidabilità e merito di credito di controparti commerciali e clienti); marketing solutions (analisi degli elementi per lo sviluppo aziendale partendo dalle dinamiche di settore a quelle dei concorrenti), credit management (gestione per conto terzi dei prestiti problematici)
PROGRAMMA ELITE : NEW ENTRIES E BASKET BOND PER LE PMI
L’Acetificio M. de Nigris fondato nel 1889,Technowrapp nata nel 2002, Montefarmaco Otc, New Box, Nicole Fashion Group (nata dall’idea di un’imprenditrice) e Ennova che si è sviluppata nell’incubatore I3P del Politecnico di Torino: il nuovo gruppo di aziende entrato nel programma Elite. Sono in tutto 34 le imprese che hanno fatto il loro debutto n un percorso creato per supportare le aziende nella realizzazione dei loro progetti di crescita. Dall’identikit del gruppo emerge che provengono da 12 regioni e operano in diversi settori, un fatturato medio di 58 milioni di euro con un tasso di crescita del 13%. Il programma Elite offre alle imprese l’opportunità di prepararsi ad affrontare proprio il mercato dei capitali attraverso l’accesso ai finanziamenti, visibilità e attrattività, le mette in contatto con potenziali investitori e affianca il management in un percorso di cambiamento culturale e organizzativo. Particolare attenzione viene posta al finanziamento, tanto che Elite ha annunciato il lancio dei basket-bond per le pmi, vale a dire emissioni collettive di obbligazioni che godono della garanzia di grandi istituti internazionali.
VENEZUELA : il GIUDIZIO DELLE SOCIETA’ DI RATING
Le Agenzie di rating internazionali Standard&Poor’s e Fitch hanno declassato i bond del Venezuela più a fondo nel territorio delle obbligazioni “junk” meno affidabili, dopo la richiesta del Presidente Maudro di una ristrutturazione del debito pubblico del Paese. Fitch ha tagliato il rating a lungo termine del Venezuela da CC a C, affermando che un default del paese è molto probabile. Standard&Poor ha tagliato il giudizio da CCC- a CC. Secondo Moody’s se ci sarà una ristrutturazione le perdite potrebbero essere significative.
IL NUOVO EURIBOR : NUOVO INDICE IN ARRIVO
Euribor (tasso di riferimento calcolato giornalmente che indica l’interesse medio applicato su prestiti interbancari da un panel di istituti di credito prevalemente europei) è in una nuova fase, il nuovo indice è In forma di bozza, ancora riservata, ma sarà un tasso di riferimento molto più ancorato alla realtà, un indice ibrido, ma non troppo e non basato unicamente sulle transazioni. Il nuovo indice dovrebbe tenere conto delle operazioni sul breve tra 20 istituti del panel, qualora la base quotidiana si rivelasse poco significativa, si provvederà a estendere l’osservazione a tutti i canali di lending all’ingrosso (carte commerciali, certificati di deposito, ecc), solo in terza e ultima istanza si provvederà all’expert judgement cioè alle dichiarazioni dei bancari.
AMAZON : LA NUOVA SEDE ALTAMENTE INNOVATIVA
L’imponente complesso di via Monte Grappa 3, che per anni è stata la storica casa della Maire Tecnimont a Milano, diventa la sede di Amazon Italia. A riempire i due edifici per un totale di 17.500 metri quadrati, sono le 1.100 postazioni dei nuovi uffici direzionali che dall’attuale sede nel palazzo delle Poste, a due passi dalla Stazione Centrale, si sono spostati nella zona di Porta Nuova. E’ un ricco mix di innovazioni mirate alla sostenibilità dell’edificio: un sistema di illuminazione intelligente che si autoregola, 200 metri quadrati di pannelli fotovoltaici sulla terrazza, un impianto ibrido e geotermico con acque sotterranee di riscaldamento e raffreddamento. E poi postazioni di ricarica per le auto elettriche, parcheggio per le biciclette, e grandi blocchi colorati alle pareti che oltre a una funzione estetica, ne svolgono una contro l’inquinamento acustico, perché assorbono il rumore.
LE DONNE : PRESENZA NEI CDA E REMUNERAZIONI SECONDO RECENTI INDAGINI
Secondo il «Gender equality index», negli ultimi dieci anni l’Italia è il paese europeo che ha fatto registrare i più significativi miglioramenti nella direzione dell’uguaglianza di genere, il nostro indice è aumentato di 13 punti contro i 4,2 della media europea, merito della legge sulle quote di genere, la Golfo-Mosca con cui la presenza femminile nelle società quotate è passata dal 5,9% del 2008 al 30% di oggi. Eppure le donne in Italia «si sono sedute al tavolo ma continuano a non distribuire le carte». Negli ultimi tre anni gli uomini, almeno nell’area pubblica, hanno, infatti, lasciato più di 8.100 posti sui quasi 20 mila che detenevano nel 2014 nelle società non quotate partecipate dallo Stato e sue articolazioni. Il 30,9% è la percentuale di donne presenti nei cda e nei collegi sindacali delle aziende pubbliche, 26,2% nei consigli di amministrazione, il 32,1% dei sindaci effettivi e il 40,5% dei sindaci supplenti. Nel primo rapporto «Caratteristiche dei board delle società quotate con sede in Italia», realizzato dall’Area studi Mediobanca, i dati riguardano le remunerazioni 2016 di 224 imprese per un totale di 3.339 soggetti. I consiglieri delegati hanno incassato nel 2016 in media 831 mila euro, con una mediana (cioè il compenso che sta esattamente a metà fra quelli più alto e più basso) a 429 mila euro e un massimo che raggiunge 8,42 milioni. Fra consiglieri e sindaci le donne occupano il 31% delle cariche, la posizione di amministratore delegato è ricoperta nell’88,8% dei casi da uomini e nell’11,2% da donne; alla presidenza il 90,2% sono uomini. Guardando poi alle remunerazioni (totale di fisso e variabile) se in media il consigliere delegato uomo incassa 899 mila euro, quando ceo è donna il compenso scende a 439 mila euro, un consigliere uomo incassa € 82.700 euro mentre donna € 61.200.
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