Il Dott. Bernoni ha partecipato al Convegno organizzato dalla Camera di Commercio Italo Germanica
Si è tenuto il 15 marzo il Convegno organizzato dalla Camera di Commercio Italo Germanica al quale hanno partecipato circa 180 persone, imprenditori, professori, avvocati, dottori commercialisti, dirigenti, esperti finanziari e nei rapporti italo tedeschi.
Il Dr Giuseppe Bernoni ha esposto le peculiari caratteristiche sul tema della fiscalità internazionale ricordando l’introduzione delle raccomandazioni OCSE (progetto BEPS – Base Erosion Profit Shifting) che via via viene recepito, sia dalle direttive UE, sia dai singoli paesi che hanno aderito all’OCSE. L’Italia ha anticipato i tempi per favorire le imprese con le norme sul Patent Box e come hanno fatto altri paesi non si è allineata alle indicazioni OCSE perché ha incluso marchi e altri beni nel novero delle agevolazioni.
Anche in tema di Transfer Pricing è stato evidenziato l’aggravio che comporterà per le multinazionali, l’introduzione della documentazione country by country report che l’Italia ha anticipato per combattere l’evasione e l’elusione a livello internazionale.
Il Dr. Bernoni, nel suo intervento, ha posto in evidenza gli aspetti di criticità riguardante la legge delega e la legge di stabilità precisando che non tutti i decreti attuativi sono stati emanati. Inoltre ha esaminato quali obiettivi della delega si sono realizzati attraverso le varie norme e ha esposto alcuni interessanti istituti dolendosi dell’elevatezza del costo del lavoro e per la mancata riduzione della pressione fiscale come era stato anticipato e promesso. (rinvio al 2017 la riduzione prevista).
L’Italia ha partecipato attivamente all’approvazione della normativa OCSE, la cui regola fondamentale introdotta è quella di tassare il prodotto dove si è realizzato, cioè dove si è conseguito il valore aggiunto: questo è il nuovo ordine fiscale internazionale.
Essendoci difficoltà di coordinamento l’OCSE intende ovviare con un unico strumento per adeguare le 3500 convenzioni contro le doppie imposizioni in un unico corpo per evitare l’approvazione e la ratifica paese per paese poiché le norme convenzionali prevalgono su quelle nazionali.
Tra le varie iniziative sono stati citati gli accordi preventivi introdotti per stimolare la crescita e la competitività delle imprese, tra questi si segnala l’accordo preventivo sui nuovi investimenti delle imprese che effettuano investimenti superiori ai 30 milioni e conseguono una ricaduta occupazionale, dando la certezza degli oneri fiscali.
Interessante è il Patent Box, ossia il beneficio per l’utilizzazione, la concessione in uso e la cessione di beni immateriali. Il beneficio si contempla in una percentuale di esenzione sul reddito.
Un ultimo argomento da rilevare è l’adempimento collaborativo introdotto su indicazioni OCSE come dialogo permanente tra Fisco e Contribuente per la gestione del rischio fiscale, si basa sulla reciproca fiducia e riguarda imprese di grandi dimensioni superiori con volume d’affari di 10 miliardi. Il Ministero competente sta studiando l’estensione anche a volumi d’affari non inferiori a 100 milioni di Euro, perché alcuni paesi europei hanno già esteso l’adempimento collaborativo a tutte le imprese.
A conclusione ha evidenziato l’impegnativo ruolo dell’Amministrazione finanziaria e i suoi punti di forza e debolezza; di forza (utilizzazione dell’Anagrafe Tributaria) e maggior qualificazione degli addetti, rispetto al passato , di debolezza per gli effetti della sentenza della Corte costituzionale del marzo 2015 che ha fatto retrocedere 800 dirigenti su 1200.