In libreria l’edizione aggiornata curata da Giuseppe Bernoni e pubblicata da Wolter Kluwers.
Le professioni intellettuali si trovano oggi di fronte ad eventi economico-sociali di grande portata (oltre, naturalmente, alla crisi economica). Il nuovo secolo ha introdotto fenomeni come la globalizzazione, l’avvento di nuove potenze industriali (Cina, India, Brasile, seguite da Russia, Sudafrica, Vietnam, Venezuela, Turchia, Polonia, ecc.), nonché modelli organizzativi riguardanti lo “studio professionale” la cui origine è riconducibile agli USA, anni ’60 del XX secolo. Tutto ciò richiede un rinnovamento dell’esercizio professionale in termini che vanno dal passaggio studio monocratico/studio associato (o società di professionisti), all’esercizio di nuove funzioni, cioè campi di attività inediti e forse inesplorati con cui i professionisti devono cimentarsi se vogliono rispondere alle mutate esigenze delle aziende.
L’edizione aggiornata di “Professionisti&Studi, associarsi per competere” di Giuseppe Bernoni pubblicato da Wolter Kluwers corrisponde e risponde a questo quadro, segnato, per le professioni attuali, da una forte necessità d’innovazione. La crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008 ha segnato, infatti, profondamente il tessuto produttivo italiano e mentre il numero degli iscritti agli ordini continua a crescere, oltre due milioni di soggetti, l’economia ristagna. Con la naturale conseguenza che il mercato dei servizi professionali oggi riserva molte più difficoltà difficoltà a chi in questi anni ha iniziato a lavorare. Riduzioni degli incarichi e ritardi nel pagamento delle parcelle sono solo due degli aspetti che sono entrati a far parte della vita quotidiana dei professionisti. Bernoni tratteggia la situazione attuale delle professioni di Avvocato, Commercialista, Consulente del lavoro, lumeggiandone le esigenze organizzative e funzionali, e fornisce una cassetta degli attrezzi utile per ogni professionista interessato a competere in un mercato sempre più esigente. È una tematica attualissima, trattata con semplicità e rigore, nella consapevolezza che per le professioni attuali occorre rispondere prontamente ai bisogni d’un pubblico vasto ed esigente, per essere rispettate e importanti nelle società industriali contemporanee.
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Leggi la recensione del nuovo libro di Giuseppe Bernoni, a cura di Francesco Romano.
Il vecchio adagio «l’unione fa la forza» riferito alle professioni intellettuali è quanto mai attuale in un periodo in cui gli spazi ridotti sul mercato e la globalizzazione galoppante costringono i professionisti ad avere una visione strategica a 360° del proprio business. Come evidenziato nel testo di Giuseppe Bernoni uno studio professionale multidisciplinare che riesce ad avere una visione d’insieme delle problematiche da affrontare e delle soluzioni da proporre sarebbe di estremo aiuto per qualsiasi azienda. Tuttavia nel nostro Paese gli studi associati rappresentano ancora una realtà residuale nell’ambito delle professioni operanti nell’area economico-giudico-contabile e un rinnovamento dell’esercizio professionale in tale direzione rappresenta la via da percorrere se si vuole rimanere competitivi. L’autore del testo in recensione, avvocato, dottore commercialista e revisore legale, nel suggerire e stimolare l’aggregazione tra professionisti, tratteggia il quadro attuale delle professioni di commercialista, avvocato, consulente del lavoro ponendo l’accento sulle esigenze organizzative e funzionali e gettando uno sguardo esplorativo sulle nuove funzioni.
Eventi ed attività
Si è tenuta ieri al Golf Club La Pinetina di Appiano Gentile, la Coppa Vidas, una gara di beneficienza di 18 buche sponsorizzata dal dottor Giuseppe Bernoni.
Oggi alla Grant Thornton Global Conference di Singapore, a un”interactive breakfast paneldiscussion” con Stephanie Hasenbos-Case, Global Leader People & Culture, si è parlato di “Diversity and Inclusion”, focalizzandosi sulle donne in leadership. Di seguito il video trasmesso durante la conferenza, per testimoniare la nostra idea di “women in business” e dare un contributo sulla nostra realtà.
A cura di Ignazio Marino
“La costituzione di studi associati fra professionisti si prospetta come una necessità inderogabile in un prossimo futuro. Per rispondere alle più ampie e diversificate necessità aziendali, che richiedono tecniche moderne e più avanzate. Per offrire la propria consulenza in ogni momento e luogo, evitando, con una opportuna ripartizione degli incarichi tra i vari soci, sovraccarichi di lavoro che talvolta impediscono al singolo professionista di accettare mandati particolarmente impegnativi oppure da svolgersi fuori sede”. Con questo ragionamento Giuseppe Bernoni, più di quarant’anni fa, motivava sui giornali del tempo la pionieristica apertura a Milano del primo studio associato in Italia. Nel 2013, dopo oltre 50 anni di professione come Dottore Commercialista e Avvocato, con la prefazione di Marina Calderone, ha scritto per Ipsoa Editore “Professioni&Studi, associarsi per competere”.
Dott. Bernoni, recenti indagini confermano che i professionisti restano distanti dagli studi associati anche in forma di Società tra professionisti. Come mai secondo lei?
Credo si tratti innanzitutto di un retaggio culturale che storicamente il nostro paese si porta dietro. Un paese che predilige l’individualismo a forme organizzative aggregative, sia a livello imprenditoriale sia a livello professionale. Una delle più grandi sfide che può incontrare il professionista è quella di costruire un team professionale, senza privare i partecipanti della propria individualità. Specializzazione, associazione, organizzazione, visione strategica e se possibile internazionalizzazione sono i “fondamentali” che il Commercialista (ma vale anche per le altre categorie professionali) deve avere la consapevolezza di acquisire per esercitare la professione nel terzo millennio.
Perché i giovani dovrebbero mettersi insieme?
In uno studio professionale di successo, la figura dei “tuttologi” è ormai definitivamente tramontata, ammesso che abbia mai prosperato in passato. In un mondo globalizzato, la necessità delle aziende è sempre di più quella di avere risposte specifiche in tempi brevi. Lo scenario giuridico e quello economico-finanziario sono ormai intrecciati al punto che di rado la soluzione di un determinato problema richiede una sola tipologia di competenze. E con la mole di novità (legislative, di prassi e giurisprudenziali) che quotidianamente siamo abituati a fronteggiare, è impensabile che un singolo professionista, per quanto preparato, sia in grado di fornire una consulenza altamente specializzata sui diversi campi civilistici, economico-aziendali, patrimoniali, valutativi, tributari, societari e legali che possono sottostare alla medesima operazione. Poter contare su una struttura associata che integri tale multidisciplinarietà è oggi fondamentale, anzi direi indispensabile.
Cosa manca per far spiccare il volo alle Stp?
Ritengo che la Società tra Professionisti rappresenti una grande opportunità di sviluppo delle professioni, soprattutto per quanto riguarda i giovani che si affacciano al mercato privi di una clientela già consolidata e con limitate risorse finanziarie. Il condizionale però è d’obbligo in quanto ad oggi, anche se con apposito regolamento si è dato attuazione alla previsione legislativa contenuta nella legge n. 183/2011, manca qualsiasi chiarimento soddisfacente sulla disciplina fiscale delle Stp.
Mercoledì 16 marzo 2016, il dott. Giuseppe Bernoni ha partecipato al convegno organizzato dalla Camera di Commercio Italia-Germania su modelli di allenaza e fiscalità internazionale.