ALLIANZ WORLDWIDE PARTNERS ITALIA . RISULTATI 2016
La società controllata dal gruppo Allianz, attiva nei servizi di assistenza alla persona e nell’assicurazione di viaggio, ha registrato nel 2016 un fatturato di circa 140 milioni di euro e un utile operativo di 8,5 milioni. A livello globale il fatturato è migliorato del 8,5% su base annua a 7,89 miliardi di euro, mentre il margine operativo è balzato del 5,7% a 417 milioni.

GLOBAL HEALTH INDEX : SIAMO IL PRIMO PAESE PIU’ SANO AL MONDO!!!
Secondo l’indice redatto da Bloomberg, l’Italia è il primo paese più sano e capeggia nella lista dei 163 paesi considerati. , Il risultato ignorato dalla grande stampa italiana si basa sull’analisi di dati analizzati per variabili, che comprendono tassi di mortalità e aspettativa di vita, condizioni ambientali come l’inquinamento e la disponibilità di acqua potabile, fattori di rischio quali la pressione sanguigna, il livello di colesterolo e glucosio, il tabagismo, la malnutrizione e l’alcolismo. I dati considerati prendono spunto dai dati dell’Oms, della banca Mondiale e della divisione per la popolazione delle Nazioni Unite.

INTERMARINE (GRUPPO IMMSI): RISULTATI PRIMO SEMESTRE 2017
La società del settore militare archivia il primo semestre con un utile netto di 5,5 milioni, mentre i ricavi sono quasi raddoppiati a 52,9 milioni di euro, lasciandosi definitivamente alle spalle la perdita di 1,8 milioni dello stesso periodo del 2016. Il Settore Militare si conferma il motore dei ricavi con un valore di 49 milioni di euro (erano 26,1 un anno fa).

CAMPARI : CEDE IRISH LIQUEUR E WHISKY
Campari si prepara alla più grande cessione di brand fatta da parte del gruppo, per 165 milioni di dollari, siglando un accordo per cedere i brand Carolans e Irish Mist a Heaven Hill Brands, tramite la vendita del 100% del capitale sociale della società interamente controllata TJ Carolan & Son Ltd. Il corrispettivo dell’operazione corrisponde ad un multiplo di circa 9 volte. .

MV AUGUSTA HOLDING. ENTRANO I RUSSI, ESCONO I TEDESCHI
MV Agusta Holding, lo storico produttore di motociclette italiano, consolida il proprio aumento di capitale attraverso ComSar Invest, fondo di investimenti del Gruppo Black Ocean di proprietà di Timur Sardarov, importante dinastia russa principale produttore petrolifero nell’Est Europa. MV Agusta Holding annuncia altresì l’acquisto del 25% delle azioni che Mercedes AMG detiene nello storico produttore. La nuova compagine azionaria di MV Agusta Holding vedrà ComSar Invest come importante azionista di minoranza, mentre il pacchetto di controllo sarà detenuto da GC Holding, la società di investimenti facente capo a Giovanni Castiglioni. Il completamento dell’operazione rappresenta un ulteriore tassello all’importante piano di risanamento che MV Agusta ha iniziato nel 2016.

GIORGIO ARMANI : INSTANCABILE LEADER PRONTO ALL’INNOVAZIONE CONTINUA
“Diventerò vecchio il giorno in cui smetterò di lavorare. Molti amici che incontro per strada sono irriconoscibili: persone della mia età che mostrano tutti i loro anni. Nel mio lavoro non posso consentire che questo accada. Devo essere sempre credibile e consapevole di quello che i giovani accetteranno da un uomo della mia età». Sono passati sette anni da questa dichiarazione ma le parole restano attuali, perché dal 2010 il suo gruppo è rimasto indipendente e rivelano la saggezza dell’uomo e naturalmente dello stilista che ha vissuto tutte le piccole e grandi rivoluzioni della moda dagli anni 60 a oggi e non si lascia cogliere impreparato dal cambiamento più recente, il calo dei consumi, a livello globale, di abbigliamento e accessori. L’effetto sui conti 2016 c’è: i ricavi sono calati del 5% a 2,511 miliardi, dato bilanciato dall’aumento della redditività, l’utile netto è passato dai 241 milioni del 2015 a 271. (+12%), al 31 dicembre 2016. Un’azienda può sempre migliorare l’efficienza dei processi e il modello di business, importante è la semplificazione e il riposizionamento dei brand, dettati in parte dall’analisi dei cambiamenti nelle abitudini di consumo e all’affacciarsi sulla scena della moda e del lusso dei millennials, i nati dopo il 1980, quei giovani agli occhi dei quali Giorgio Armani vuole restare credibile, riuscendoci.

BENETTON : LE FAMIGLIE IN ROSSO
Le casseforti della famiglia Benetton in perdita per 67,3 milioni rispetto agli 80 milioni di utili nel 2015. Le società dei quattro fratelli Carlo, Gilberto, Giuliana e Luciano Benetton – che controllano in parti uguali la capogruppo Edizione Holding – devono per la prima volta registrare un disavanzo fotografato nei bilanci 2016. Nello specifico Proposta (società di carlo Benetton) avrebbe segnato un rosso di 23 milioni, Regia (di Gilberto Benetton) una perdita di 12 milioni, Evoluzione (Giuliana Benetton) di 10,4 milioni.

RAPPORTO ASSIFORM SUL DIGITALE L’ITALIA CRESCE SEPPUR CON SACCHE DI INERZIA
Nel 2016 il mercato digitale italiano, dal valore di 66.100 milioni di euro, è cresciuto dell’1,8% grazie a tutti i comparti (Software e Soluzioni ICT con 6.259 milioni di euro (+4,8%), Dispositivi e Sistemi con 17.230 milioni di euro (+1,4%), Contenuti Digitali e Digital Advertising con 9.622 milioni di euro (+7,2%). Si assiste a una maggiore vivacità degli investimenti trainati dalle componenti più innovative dell’offerta (cloud, sicurezza, mobile, big data), a uno scarso coinvolgimento delle PMI poco propense alla trasformazione digitale, alla poca vivacità della PA che vive con lentezza la realizzazione dei grandi progetti di digitalizzazione, che crescono poco (sotto al 2%). I più innovativi sono l’industria (+4,4%), le banche (+4%), le utility (+4,5%), le assicurazioni (+4,2% i trasporti (+3.6%), la distribuzione (+4,7%). Nella pubblica amministrazione solo la sanità cresce con un ritmo del 3%. Rimangono criticità a cui serve dare risposta: formazione di talenti e competenze digitali sono le prime da colmare per smuovere i restii ad avviare progetti di trasformazione digitale; sono richiesti 85.000 nuovi specialisti, con competenze di Data Scientist, Business Analyst, Project Manager, Security Analyst.

LO SCUDO ANTI-CINA : L’EUROPA SI DIVIDE SULLA PROTEZIONE DEI GIOIELLI INDUSTRIALI
Per proteggere le imprese rilevanti dallo shopping dei colossi cinesi servono 220 miliardi all’Unione europea. Il primo a chiederlo è stato il neo premier francese, campione del protezionismo, chiedendo al Consiglio d’Europa uno scudo contro gli investimenti di «Paesi terzi» in robotica, chimica e manifatturiero, insieme alla Germania e all’ Italia, Paesi intenzionati a difendere le loro imprese strategiche dall’assalto dei colossi cinesi. Svezia, Olanda, Danimarca e Finlandia restano contrarie alle posizioni di Francia, Germania e l’Italia. Nel nostro Paese sono piovuti 18,7 miliardi tra capitali cinesi, russi e arabi.

LANCOME: PER ESPANDERSI PERSONALIZZA I PRODOTTI
La crisi non passa ma il mercato della cosmetica, soprattutto quella alta di gamma, regge bene, anzi, continua a crescere. In un anno, i cosmetici di gran marca si sono rivelati il settore più dinamico in assoluto, con un aumento del 5,7%, dovuto in buona parte all’e-commerce. Questo considerevole boom dei consumi legati alla bellezza ha come protagonista assoluta la Cina, che rappresenta un terzo del mercato globale: un acquirente su tre fra quanti comprano make up di lusso nel nostro pianeta dunque è cinese. Il più forte in Cina, il leader di mercato, è il francese Lancôme, gioiello della corona del marchio l’Oréal. Il direttore generale di Lancôme ha spiegato che dopo la Cina, la Cina e ancora la Cina, i progetti di espansione in questo immenso paese non sono certo esauriti. Il futuro della cosmetica si gioca con la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, un traguardo difficilissimo da raggiungere, ma realizzato grazie ad un macchinario in grado di personalizzare al millimetro il tipo di fondotinta più adatto.